Punto a capo, e ripartire. La quarta edizione del Milano Marketing Festival arriva nel momento e nel modo più giusti: all’incrocio esatto tra il prima e il dopo, tra quello che si è fatto e quello che si ha da fare (e rifare) dopo i lunghi giorni di immobilità delle azioni ma non dei pensieri né delle emozioni.
La bellezza di un risveglio. Nella sua nuova configurazione il Milano Marketing Festival riparte dalla più clamorosa delle sorprese: il risveglio della Natura. Mentre la società rallentava fino a fermarsi, la natura ha continuato a fare il proprio lavoro senza scadenze, orari, piani di marketing, lanci pubblicitari. I balconi e i terrazzi hanno continuato a fiorire, la primavera è arrivata e subito l’estate, gli animali sono diventati cittadini, i pinguini hanno passeggiato per le strade di Città del Capo. E gli umani, digitalmente connessi ma comunque fragili, hanno osservato con ammirazione, e invidia, che il mondo poteva anche fare a meno di loro per le sue funzioni di base.
La lezione della Natura guida il Milano Marketing Festival 2020, che nella sua nuova architettura ruota intorno alla flessibilità comunicativa della multicanalità: la diretta del più importante canale televisivo di economia e finanza, ClassCnbc, l’interazione della piattaforma Zoom e l’accessibilità dello streaming. Il tutto in continuità con ciò che si è osservato ovunque oltre i vetri delle finestre, al di là degli obiettivi di telecamere e droni.
Manifestazione evidente di questa scelta è l’allestimento ideato per lo studio televisivo dall’architetto Italo Rota, direttore artistico della manifestazione. Uno studio trasformato in uno spazio di vertical farming, il piùmoderno ed efficace sistema di coltivazione oggi al mondo. Questo sarà lo spazio intorno al quale ruoterà tutto il palinsesto del Milano Marketing Festival con l’obiettivo di seminare, raccogliere e cibarsi di nuove idee; alimentare la mente con cibo pulito e vitaminico, scoprire e riscoprire i gusti veri che sono alla base del necessario RestArt per la creatività, la comunicazione e il marketing. Perché dopo la crisi di astinenza, c’è ora bisogno di non perdersi nulla, di sfruttare ogni possibilità alla ricerca di nuove certezze.