Milano è la sede di Borsa Italiana (una piccola Borsa), delle banche più importanti italiane (qui c’è eccellenza con Intesa Sanpaolo e Unicredit), delle società di gestione, del private banking, dei fondi, del fintech. Milano ospita anche le più importanti banche straniere, comprese le quattro cinesi, a conferma del ruolo internazionale che svolge. A Milano ha sede l’Aim, il mercato per i capitali delle PMI, le piccole e medie imprese che costituiscono l’asse principale del sistema economico italiano. E qui ogni anno si è tenuto (e si terrà nuovamente l’anno prossimo) con successo il Salone del Risparmio. Per tutti questi motivi nel 2019 Class Editori con i suoi media MF/ MilanoFinanza (quotidiano dei mercati finanziari) e ClassCnbc (la televisione prima nel business in Italia e nel mondo), con l’agenzia MF Dow Jones news e i siti specializzati ha promosso, riscuotendo consenso, la prima week MILANO CAPITALI con l’obiettivo di mobilitare tutta la città, sensibilizzare il Paese e le sue istituzioni economico-finanziarie affermando il ruolo di Milano a livello nazionale e internazionale.

Nonostante gli impedimenti fisici provocati da Covid-19, Class Editori ha sentito il dovere di rilanciare in maniera ancor più vigorosa una week che, oltre a riproporre il primato di Milano come capitale dei capitali, faccia nascere idee, iniziative, relazioni per far affluire in Italia i capitali di cui il paese ha drammaticamente bisogno. Ed è soprattutto a livello internazionale che Milano si deve qualificare per questa attrazione di capitali. Per questo, la nuova edizione della week, che si è tenuta da lunedì 11 maggio, si è aperta con il convegno organizzato con il fantastico strumento di combinazione del canale ClassCnbc, via satellite e in streaming sulla app e sul sito di Milano Finanza in combinazione con la migliore piattaforma per vedersi, parlarsi e incontrarsi sul web come si fosse nella stessa sala: migliaia e migliaia sul canale televisivo e fino a mille persone partecipanti sulla piattaforma, tutte in condizione di vedere, sentire, interloquire, esaminare e mostrare documenti, filmati, direttamente senza spostarsi dalla propria scrivania. In più, rispetto a qualsiasi altra conferenza sullo web e questo per tutta la week, ClassAgorà ha offerto appunto un hub eccezionale come sede centrale: tutti gli studi di ClassCnbc, che già di persé ha collegamenti dovunque, dall’Italia al mondo, e può gestire una regia unica e una scenografia adeguata. Il primo convegno ha avuto un titolo provocatorio per costruire un pezzo fondamentale d’Europa: Banking Union, Capital Market Union, Exchange Union? Può esistere un’Europa unita (o anche semi-unita, viste le reticenze dei paesi super egoisti) senza un’unione delle borse? Al primo convegno digitale di MILANO CAPITALI 2020 hanno partecipato i rappresentanti delle più importanti Borse europee, rappresentanti degli organi di controllo delle Borse con in prima fila il presidente della Consob, Paolo Savona, e i direttori dei più importanti giornali economici internazionali. Nei giorni successivi, conferenze e workshop sui private equity, crowdfunding e real estate si sono tenuti in una innovativa scenografia digitale che ha valorizzato i luoghi simbolo di Milano: i monumenti, le sedi istituzionali, i musei, i teatri, le piazze della Capitale dei Capitali. Anche quest’anno, simbolo della week di MILANO CAPITALI è stata la scultura del toro, opera del maestro Francesco Messina, che lo scorso anno è stata esposta per la prima volta in Galleria VittorioEmanuele ricevendo una straordinaria accoglienza da parte di cittadini e turisti. È improbabile che cittadini e turisti abbiano potuto toccare con mano anche il sorprendente allestimento che l’architetto Italo Rota ha ideato rispettando la forte identità del Toro di Messina, espressione della finanza positiva che fa progredire la città e l’Italia, e dell’armonia architettonica del luogo più simbolico di Milano, necessariamente sempre più Capitale dei Capitali. L’appuntamento è all’anno prossimo, magari con la Borsa Italiana che si è staccata da Londra post Brexit, per costruire con Parigi un primo pezzo di una vera borsa europea.