Pier Carlo Padoan ha percorso una carriera accademica e istituzionale in Italia e a livello internazionale di elevato standing, assumendo ruoli chiave al servizio dello Stato italianoe guidando come Ministro dell'Economia e delle Finanze la politica economica attraverso riforme strutturali e misure di stimolo che hanno fatto registrare il tasso di crescita dell'economia italiana più alto in un decennio.
Pier Carlo Padoan ha insegnato Economia presso l'Università La Sapienza di Roma, il College of Europe di Bruges e Varsavia, l'Université Libre di Bruxelles, l'Università degli studi di Urbino, l'Università di La Plata e quella di Tokyo.
Tra il 1998 e il 2001 è stato consigliere economico del Presidente del Consiglio dei Ministri, responsabile per il coordinamento della posizione italiana nei negoziati dell'Agenda 2000 per il bilancio dell'Ue, l'Agenda di Lisbona, il Consiglio europeo, gli incontri bilaterali e i meeting del G8.
Ha vissuto e lavorato a Washington (Stati Uniti) come Direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale. Come membro del board, è stato coinvolto nei processi decisionali relativi agli interventi realizzati in numerosi paesi. Nel 2007 si è stabilito a Parigi (Francia), dove ha assunto l'incarico di Vice-Segretario Generale dell'Organizzazioneper la Cooperazione e lo Sviluppo Internazionale, della quale dal 2009 è stato anche capoeconomista.
Nel febbraio 2014 è stato nominato Ministro dell'Economia e delle Finanze del governo italiano, incarico che ha svolto fino al maggio 2018 in due successivi governi. Come indipendente è stato eletto nel 2018 alla Camera dei Deputati della Repubblica Italiana ed è stato componente della Commissione Bilancio. È rimasto in Parlamento sino al 4 novembre 2020. Già Consigliere di Amministrazione di UniCredit da ottobre 2020, è stato nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione della banca il 15 aprile 2021.A gennaio 2021 è stato nominato membro del Board dell’Institute of International Finance (IIF).
Nel 2017 ha condotto il G7 delle finanze a presidenza italiana, con una articolata agenda che comprendeva il dibattito sul ruolo delle banche di sviluppo regionale e l'analisi delle implicazioni delle politiche economiche per la diseguaglianza e per la sostenibilità.
Il diretto contributo dell'OCSE ai lavori del G20 evidenzia la significativa esperienza nel coordinamento di iniziative internazionali, nello sviluppo di politiche globali, nella gestione di gruppi complessi composti da portatori di interessi diversi, mostrando una peculiare capacità di risolvere conflitti, indirizzare il confronto, orientare il lavoro in vista di un obiettivo comune.