Gaetano Pesce è nato a La Spezia nel 1939. Vive a New York e il suo lavoro abbraccia i campi del design, arte e architettura senza distinzione. In quarant’anni di carriera Gaetano Pesce, architetto, artista e designer, ha realizzato progetti pubblici e privati negli Stati Uniti, Europa, America Latina e Asia nel campo dell’architettura, dell’urbanistica, della progettazione di interni, del design industriale e delle mostre, guidato da una tensione costante verso l’innovazione e la sperimentazione. L’opera multidisciplinare di Pesce è stata presentata da Herbert Muschamp, autorevole critico dell’architettura, come “l’equivalente architettonico di un brainstorm” ed è rappresentata nelle collezioni permanenti dei più importanti musei al mondo tra cui il MoMA, il Metropolitan Museum di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Museo Vitra in Germania, il Montreal Museum of Art e vari musei giapponesi, portoghesi e finlandesi. Pesce è stato insignito di numerosi premi tra cui il prestigioso Chrysler Award for Innovation and Design nel 1993, l’Architektur und Wohnen Designer of the Year nel 2006 e il premio Lawrence J. Israel del Fashion Institute of Technology di New York nel 2009. Il suo approccio al design ne ha segnato la storia e i suoi lavori sono stati celebrati in mostre di straordinaria importanza come Italy: New The New Domestic Landscape tenutasi al MoMA nel 1972; la retrospettiva Gaetano Pesce: Le Temps des Questions, organizzata nel 1996 al Centre Georges Pompidou; Pushing the Limits, tenutasi presso il Museum of Art di Filadelfia nel 2005; GaetanoPesce: Il rumore del tempo, alla Triennale di Milano sempre nel 2005; la retrospettiva Il Tempo della Diversitá, al MAXXI di Roma nel 2014. Tra le aziende che realizzano i suoi progetti figurano Cassina, B&B Italia, Bernini, Knoll International, Venini, Swarovski, Meritalia e Zerodisegno.
Nato a La Spezia nel 1939, Pesce studia architettura all’Università di Venezia e scrive in gioventù un manifesto in difesa del diritto all’incoerenza nell'arte, alla necessità di cambiare, di essere liberi, di non ripetersi. Nel corso dei seguenti 28 anni, Pesce insegna all’Institut d’Architecture et d’Etudes Urbaines di Strasburgo, al Carnegie Mellon di Pittsburgh, all’Accademia Domus di Milano, al Politecnico di Hong Kong, alla Scuola di Architettura di São Paulo e alla Cooper Union di New York, città in cui si trasferisce nel 1980 dopo aver vissuto a Venezia, Londra, Helsinki e Parigi. I confini tra arte, design e industria diventano irrilevanti nella produzione di Pesce, perché anche l’arte è un prodotto, è la risposta creativa ai bisogni del tempo in cui viviamo. La sua continua ricerca nel campo dei materiali avanzati, dei linguaggi e della tecnologia si è tradotta in produzioni iconiche quali la serie Up (1969), composta di sette esemplari di sedute dalle forme voluttuose, tra cui la Up #5, La Mamma, il primo prodotto di industrial design chiamato a veicolare un messaggio politico, quello di denuncia della condizione femminile nel mondo. Nel 2002 con la collezione di design Nobody’s Perfect, realizzata con resine elastiche di poliuretano, Pesce dà vita alla sua idea di “serie diversificata”: le scelte creative degli artigiani che producono i pezzi conferiscono agli oggetti un colore e una texture irripetibili. Pesce rifiuta la ripetizione e l’astrazione, mentre ama il colore, i nuovi materiali, i contenuti politici, il “malfatto”, le provocazioni, il femminile, il figurativo, l’umano e tutti e cinque i nostri sensi. La sua ristrutturazione della sede dell’agenzia di pubblicità TWBA/Chiat/Day di Manhattan (1995) è stata salutata dal New York Times come “un’opera d’arte straordinaria, che si distingue nettamente dal lucido rigore di quell’estetica che abbiamo finito per associare con la modernità”. L’Organic Building, costruito tra il 1989-1993 ad Osaka, in Giappone, e la cui facciata è costituita da un giardino verticale, è stato dichiarato monumento civico dalla città.
Nel 2011 Pesce presenta l’installazione L’Italia in Croce, esposta al Museo del design della Triennale a Milano e alla Biennale di Venezia.Nel 2012 presso la David Gill Gallery a Londra espone Six Tables on Water, una collezione di tavoli-paesaggio che rappresentano la superficie, la densità edi cangianti colori dell’acqua nelle sue diverse forme: oceani, lagune, stagni e pozzanghere visti a volo d’uccello. Nel 2016 a Firenze, con Maestà Tradita (mostra al Museo Novecento e installazione in Piazza S. Maria Novella), denuncia ancora una volta la difficile condizione della donna nella società contemporanea e l’ipocrisia che alla base, spesso, mina il cambiamento. Una gigantesca figura di donna ricoperta da quelli che sembrano brandelli di carne, poggia su un trono che richiama le forme dell’UP5, a simboleggiare una vana e vuota idea di maestà. Nel 2017 espone al Museo del Vetro di Murano il risultato delle sperimentazioni sul vetro fatte al C.I.R.V.A. di Marsiglia dal 1988 al 1992 e che hanno portato all’invenzione di cinque rivoluzionare nuove tecniche di lavorazione di questo materiale. Sempre nel 2017 presso il complesso Museale di Palazzo Ducale a Mantova, la mostra Architettura e Figurazione celebra la visionaria creatività dell’artista tramite l’esposizione di alcuni dei suoi più significativi progetti architettonici. Nel 2018 presenta al Palazzo della Ragione di Padova la grande retrospettiva Il Tempo Multidisciplinare e l’anno successivo, in occasione del 50esimo anniversario della serie Up prodotta da B&B Italia, una Up5&6 di 8 metri, la Maestà Sofferente, campeggia in piazza del Duomo denunciando ancora una volta le sopraffazioni e i pregiudizi di cui le donne sono vittime. Nel 2021, Gaetano Pesce ha presentato la sua prima mostra itinerante in Asia. Nel 2022, ha disegnato lo spazio per la sfilata di debutto di Matthieu Balzi per Bottega Veneta a Milano, composto da un pavimento artistico in resina e 400 sedie pezzi unici.